Studi Strategici ed Intelligence… for dummies

L’ennesimo attacco jihadista coinvolge anche italiani

Published by Silendo on Luglio 2, 2016

Sulla strage a Dacca, capitale del Bangladesh, il resoconto di Fiorenza Sarzanini e Alessandra Muglia (Corriere.it). Qui i profili dei nostri connazionali uccisi.

Qui, invece, l'analisi di Lorenzo Cremonesi sull'evoluzione e l'approccio strategico dell'ISIS (Corriere.it):

È uno Stato Islamico sempre più «qaedizzato» quello che vediamo crescere, agire e colpire con furia aggressiva e crudele nelle ultime settimane. Alcuni osservatori leggono nella ferocia con cui si accanisce contro civili innocenti una sorta di estremo singulto, l’agonia della disperazione prima della fine. In realtà, l’Isis cambia pelle, si rinnova e rinasce con vesti nuove. È nella logica di ogni movimento ed ideologia estremista, è sempre stato così: se non si adatta al mutare delle circostanze perde seguaci, perde spinta propulsiva e muore. Siamo ormai lontani dall’universo del giugno 2014, quando il neo Califfo Abu Bakr Al Baghdadi pronunciava arrogante il sermone della sua auto-presentazione al mondo dalla moschea appena occupata nel cuore di Mosul. Oggi i suoi adepti agiscono nell’ombra, si muovono nella clandestinità dei terrorismi più tradizionali.
Ma occorre non farsi illusioni: il Califfato resta più vivo e aggressivo che mai. Trova nuove strade per manifestare la sua aspirazione all’attacco totale contro l’Occidente e contro i suoi oppositori, compresi i regimi e Stati Islamici. Il fatto è evidente: quella che era la sua novità, ovvero la dimensione semistatuale in Iraq e Siria, appare messa in dubbio, addirittura in crisi totale. Il Califfato perde in Siria, dove la sua capitale Raqqa è oggi circondata da milizie curde, oltre all’esercito fedele a Bashar Assad e dalle formazioni di guerriglieri sunniti appoggiati dagli Stati Uniti, l’Arabia Saudita e alcuni tra i maggiori Paesi del Golfo. In Iraq, dopo Tikrit e Ramadi, negli ultimi giorni ha perso il controllo su Falluja, la città della storica resistenza sunnita contro l’invasione americana del 2003. Una sconfitta clamorosa. Sino ad un mese fa gli stessi comandi americani affermavano dietro le quinte che sarebbero stati necessari ancora mesi di battaglie. E invece alla fine i militanti jihadisti si sono dati alla fuga, disperdendosi nel deserto e verso i grandi laghi salati di Al Anbar. A Bagdad segnalano che quasi 300 dei loro potrebbero essere stati uccisi negli ultimi tre giorni. Lo stesso vale per Sirte. Doveva essere la capitale di Isis in Libia, da cui il movimento mirava a minacciare Misurata e preparava le cellule per colpire Tripoli. E invece è ormai solo una questione di poco tempo. Magari una settimana, forse poco più. Ma tra pochissimo Sirte sarà la Fort Alamo di Isis in Libia. Le milizie di Misurata e quelle fedeli al governo di Tripoli promettono che non faranno prigionieri. A Sirte il collasso di Isis equivarrà ad un grande bagno di sangue. Isis potrebbe perdere in un colpo solo tra i 300 e 700 tra i suoi quadri combattenti migliori.
Da qui la sua «qaedizzazione», Isis si rilancia come movimento terroristico classico, torna a somigliare alla Al Qaeda di Osama Bin Laden prima maniera. Un gruppo di militanti fanatici dispersi nel mondo globalizzato del terzo millennio. Il fatto che sia meno Stato organizzato su di un territorio ben definito e invece più movimento lo rende tra l’altro più difficile da colpire. Un fenomeno già evidente in Afghanistan, dove le sue cellule sono in concorrenza con i talebani e si muovono liberamente in Pakistan, sino all’India. Si annacqua anche la sua tradizionale determinazione a colpire in Europa, definita nei suoi documenti come «ventre molle» del fronte occidentale. L’attentato all’aeroporto di Istanbul a inizio settimana e adesso questo in Bangladesh ne sono la prova evidente. Sono la manifestazione della svolta verso l’internazionalismo più disincantato. L’Isis si fa più fluido, opera dove meno è atteso, colpisce dove riesce a causare il maggior numero di vittime. Non ci sono più territori privilegiati per le sue operazioni. Il mondo intero diventa potenziale obiettivo dei suoi attentati e dunque sarà necessaria maggior cooperazione internazionale per batterlo sul campo. 

In altri termini, anche l'ISIS, come prima di lui gli altri gruppi jihadisti, non essendo riusciti ad abbattere il "nemico vicino" si passa ad attaccare il "nemico lontano".

Posted in: Blog
Tagged:
estremismo, italia, sicurezza nazionale, terrorismo

Chi Sono

Silendo

Un appassionato di relazioni internazionali e studi strategici. In particolar modo di questioni connesse con l'intelligence.
Per contattarmi:
info@silendo.org

Leggi tutto...

Accedi

Tweet di @Silendo_org

Archivio

Categorie

Tags

affari strategici afganistan algeria al qaeda arabia saudita australia cina criminalità organizzata cyber-mf difesa egitto estremismo francia germania gran bretagna guerriglia hamas hezbollah india intelligence iran iraq ISIS israele italia Leadership e classe dirigente libano libia libri medio-oriente minkiate nato nucleare e risorse energetiche pakistan palestina russia sentimenti sicurezza nazionale siria somalia stati uniti strategic foresight studi di intelligence terrorismo turchia

Blogroll

  • Affari Internazionali
  • Agentura
  • American Enterprise Institute
  • ANSSI
  • AOL Defense
  • Arms Control Wonk
  • Asia Centre
  • Asia Times
  • Aspen Institute Italia
  • ASPI
  • Atlantic Council
  • Baker Institute
  • Banca d'Italia
  • BBC
  • Belfer Center
  • Bellingcat
  • Bertelsmann Foundation
  • BESA Center
  • Bibliografia sull'intelligence
  • Bloomberg
  • Bloomberg View
  • Brookings Institution
  • Bruegel
  • Carnegie Endowment
  • Carnegie Middle East Center
  • Carnegie Moscow Center
  • CASD
  • Center for a New American Security
  • Center for Economic Policy Research
  • Center for European Reform
  • Center for Naval Analyses
  • Center for Nonproliferation Studies
  • Centre d'Analyse Stratégique
  • Centro Einaudi
  • Centro Studi Confindustria
  • CEPR
  • CF2R
  • Chatham House
  • China Leadership Monitor
  • CISAC
  • Combating Terrorism Center
  • Comparative Strategy
  • COPASIR
  • Corriere della Sera
  • Council on Foreign Relations
  • CSBA
  • CSFRS
  • CSI – CIA
  • CSIS
  • CSS
  • CSS Strategic Trends Analysis
  • Danger Room
  • DCAF
  • Defence News
  • East online
  • ECFR
  • ECIR
  • Economist
  • Egmont Institute
  • Epistemes
  • EsadeGeo
  • ESPAS
  • EU Institute for Security Studies
  • Eurasianet
  • European Policy Centre
  • Fareed Zakaria
  • FAS
  • FAS – CRS
  • FAS – DNI
  • Fas – Strategic Security Blog
  • Financial Times
  • Foreign Affairs
  • Foreign Policy
  • Foreign Policy – National Security
  • FPRI
  • FRS
  • FSI – Stanford
  • Geneva Centre for Security Policy
  • German Council on Foreign Relations
  • German Marshall Fund
  • Global Trends 2030
  • Globalsecurity.org
  • Governo italiano
  • H-Net
  • Harvard International Review
  • HCSS
  • Heritage Foundation
  • Horizon Scanning Centre
  • Horizon Scanning Centre – Toolkit
  • House Armed Services Committee
  • House Committee on Homeland Security
  • House Committee on International Relations
  • House Intelligence Committee
  • HSPI
  • Hudson Institute
  • IAEA
  • IDSA
  • IEA
  • IFRI
  • IHEDN
  • IISS
  • IMF
  • INET
  • Infinity Journal
  • Infoguerre
  • INSS – Israele
  • INSS – USA
  • Institute for Government
  • Intelligence & National Security
  • Intelligence Studies Section
  • IntellNews
  • International Crisis Group
  • International Journal of Intelligence and Counterintelligence
  • International Security
  • International Security Studies
  • IRIS
  • ISIS
  • Istituto Affari Internazionali
  • Istituto Italiano di Studi Strategici
  • Jamestown Foundation
  • JFK School of Government
  • JFQ
  • Joshua Rogin
  • Journal of Military and Strategic Studies
  • Journal of Strategic Security
  • Journal of Strategic Studies
  • Kings of War
  • Lowy Institute
  • LSE IDEAS Blog
  • Macro Polo
  • McKinsey Global Institute
  • Mercator Institute
  • Merlin
  • Military Review
  • Miller Center
  • MIT Center
  • Munich Security Conference
  • National Bureau of Asian Research
  • National Defense Intelligence College
  • National Intelligence Council
  • National Interest Online
  • National Security Archive
  • National Security Journal
  • Naval War College Review
  • NCTC
  • New America Foundation
  • New York Times
  • Newsweek
  • Nixon Center
  • Notre Europe
  • OCSE
  • ODNI
  • On Think Tanks
  • Orbis
  • Oxford Analytica
  • Oxford Intelligence Group
  • Papers – APSA
  • Papers – ISA
  • Parameters
  • Perspectives on Terrorism
  • Peter Bergen
  • Peterson Institute
  • Proceedings
  • Project 2049
  • Project Syndicate
  • Public Intelligence
  • RAND
  • Real Instituto Elcano
  • Reuters
  • Robert Kaplan
  • RSIS
  • RUSI
  • Secrecy News
  • Security Studies
  • Senate Armed Services Committee
  • Senate Committee on Foreign Relations
  • Senate Committee on Homeland Security
  • Senate Committee on Intelligence
  • Sentinel
  • SGDSN
  • SIPRI
  • SISR – Intelligence italiana
  • Source&Methods
  • South Asia Analysis Group
  • Spiegel International
  • Stephen Walt
  • Stimson Center
  • Strategic & Defence Studies Centre
  • Strategic Studies Institute
  • Strategic Studies Quarterly
  • Strategika
  • Stratfor
  • Studies in Conflict & Terrorism
  • Terrorism and Political Violence
  • The Back Channel
  • The Diplomat
  • The Interpreter
  • The Overoholt Group
  • The Strategist
  • The Strategy Bridge
  • Time
  • Transatlantic Academy
  • U.S.-China Commission
  • UN Millennium Project
  • Venus in Arms
  • VOX
  • Wall Street Journal
  • War on the Rocks
  • Washington Institute for Near East Policy
  • Washington Post
  • WCFIA – Harvard
  • Wilson International Center
  • World Economic Forum
Locations of visitors to this page
© 2025 SILENDO Design & Dev by Artemida Srl