da Corriere.it di oggi:
"Traffico d'armi verso l'Iran, 7 arresti: 5 italiani e due agenti segreti di Teheran
MILANO – Operazione contro il traffico d'armi a Milano. La Guardia di Finanza ha arrestato 7 tra cittadini italiani e stranieri per il reato di associazione a delinquere finalizzata all'illecita esportazione verso l'Iran di armi e sistemi militari di armamento, in violazione del vigente embargo internazionale, con l’aggravante della transnazionalità. Lo ha reso noto, a una conferenza stampa mercoledì mattina a Milano, il procuratore antiterrorismo della Procura Armando Spataro. Fra i 7 arrestati ci sono 5 italiani, residenti a Monza, Brescia, Torino, Cadeo (in provincia di Piacenza) e in Svizzera, e 4 appartenenti ai servizi segreti iraniani: due sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza a Torino e a Roma, mentre altri due sono latitanti. Tra gli italiani destinatari del provvedimento, chiesto dalla Procura di Milano, c'è anche un avvocato di Torino che risulterebbe proprietario di una società di import-export di armi. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano, Torino, Roma, Piacenza, Treviso, Varese, Brescia, Verbania, Viterbo e Padova. L’organizzazione è riuscita a trasportare in Iran materiale bellico, anche attraverso triangolazioni con Paesi terzi. Il procuratore Spataro ha sottolineato il ruolo fondamentale avuto in questa indagine dalle intercettazioni telefoniche, iniziate a giungo 2009: senza di esse, non sarebbe stato possibile individuare i responsabili del traffico d'armi.
LE ARMI E LE ATTREZZATURE – Con l’operazione «Sniper» («Cecchino») è stato possibile, spiega la Gdf, interrompere forniture di apparecchi ottici di precisione (mille), di produzione tedesca, e di giubbotti autorespiratori da immersione (120) destinati a armamenti militari, soprattutto grazie alla collaborazione con le autorità inglesi, svizzere e romene. L’intervento della finanza ha consentito anche di bloccare i preparativi relativi all’esportazione in Iran di un ingente quantitativo di proiettili traccianti, di esplosivi provenienti dall’est-Europa e una miscela di materiale energetico piroforico, altamente infiammabile e ad alto contenuto di energia termochimica usata nel settore militare come munizionamento, innesco esplosivo o per bombe incendiarie. L'indagine non è stata facile, anche perché molte delle apparecchiature esportate possono avere anche un utilizzo non militare; grazie alle intercettazioni è stato però possibile capire a che cosa erano destinati, per esempio, gli apparecchi ottici di precisione."